Mano che scrive, traccia Premio Carlo Giacobbe

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e
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Edizione
2021/22

Filippo Galleano

Ha svolto un elaborato di livello. A una chiara e articolata esposizione teorica del concetto di disobbedienza civile, arricchita da significativi riferimenti storici, ha fatto seguire un interessante esercizio di riflessione sull’insegnamento che quei riferimenti storici e teorici possono fornire per affrontare i problemi della società attuale.

Per queste ragioni l’elaborato è stato considerato quello che meglio ha colto il significato e gli stimoli della traccia proposta e ha meritato il Premio Carlo Giacobbe nella sua prima edizione 

Asia Modè

Per avere raccontato con originalità e efficace esposizione letteraria una storia poco nota, traendone importanti spunti di riflessione sul significato che la disobbedienza civile può assumere nella società attuale. Ricordando la tragica, ma significativa, avventura dei “Ragazzi della rosa bianca” ha sottolineato come atti di disobbedienza civile possano lasciare importanti lasciti morali da cui anche giovani generazioni future possono trarre ispirazione.

Sara Merialdi

Per avere svolto un interessante e originale tentativo di ampliare il concetto di disobbedienza civile al di là del rifiuto di obbedire a norme giuridiche giudicate ingiuste per estenderlo alla sfida di prescrizioni sociali e tradizionali consolidate. Un esercizio teorico interessante da cui possono nascere importanti spunti per successive riflessioni.

Ludovico Baccino

Per avere descritto episodi di disobbedienza civile verificatisi in diverse parti del mondo: ne ha sottolineato Il carattere “provocatorio”, per dare voce ai cittadini, e ha riflettuto sulle necessità che non si utilizzi la violenza per ribellarsi a leggi errate.

Naiara Ghiglia

Per avere sottolineato come sia necessario che il gesto eclatante di disobbedienza civile sia accompagnato dalla costruzione di un sentimento partecipato e condiviso, per legare la libertà degli individui ad un contesto di giustizia sociale. Ho inoltre proposto una idea originale di disobbedienza come rifiuto di discutere e confrontarsi su temi importanti secondo modalità da ‘”tifo da stadio”, sviluppando invece l’attitudine a porsi interrogativi per costruire le proprie convinzioni.

Edoardo Scasso

Per avere messo bene in evidenza come chi pratichi la disobbedienza civile debba verificare attentamente di non perseguire i propri progetti ai danni di altri, individuando in vicende di attualità situazioni nelle quali chi ha leso la libertà altrui ha violato il pilastro stesso della disobbedienza civile. Oltre a citare testimonianze storiche, si è posto problemi molto attuali, che interrogano direttamente la sua generazione e le scelte che potrebbe trovarsi ad affrontare.

Alice Bacchiocchi

Per avere prodotto un elaborato che si fonda su una efficace e suggestiva premessa simbolica: la vicenda della prigionia di un grillo che, costretto all’interno di un barattolo di vetro, riconosce molto lentamente e faticosamente di avere perduto la libertà e l’autonomia. La costrizione fisica del grillo può essere quindi rotta solo da un momento di ribellione, susseguente alla consapevolezza ormai compresa della propria definitiva infelicità. Gli elementi simbolici del racconto sono quindi suggestivi e originali e contengono una riflessione che non muove da fatti storici presi a modello e ripresi, ma si pone dentro alla coscienza di ognuno di noi, ponendo domande efficaci e significative sulla libertà, il libero arbitrio, il bisogno di giustizia.

Matteo Vezzolla

Per aver proposto un originale e riflessivo elaborato. In particolare il candidato – interrogandosi sul concetto e sull’essenza della disobbedienza civile – ha dimostrato di avere approfondito la tematica proposta e di aver affrontato con spirito critico le problematiche ad essa correlate attraverso citazioni ed esempi non scontati.